Cara amica(che)
Seguivo la breve diatriba a seguito di Quando il sesso fa bene alla salute. Davo per scontato che l’unica risposta per quel “quando?” è “sempre!”, ma lo è? Ero stuzzicato ad intervenire in equilibrio incerto tra l’ironia e la seriosità, ma trattenuto da un certo riservo. Come seriosità pensavo ad una sorta di analisi di fatti. Come ironia pensavo alla splendida varietà e fantasia dei pettegolezzi e delle ciacole e ai tanti di già citati Rocco Siffredi in giro per i bar. Il punto è che in seguito allo scritto la strada si è fatta se non seria seriosa. E giocare sulle cose dei sentimenti diventa scorretto e indelicato. Non è solo per questo che mi prendo sul serio e faccio qualcosa di non mio uscendo da una scrittura mossa sola dalla mia fantasia. Certo non finirò a parlare di me. Non è di questo che sono curioso.
Nel post d’origine, forse causa certa pudicizia delle parole, si fa cenno al “sesso” ma mi sembra si finisca di parlare (almeno soprattutto se non esclusivamente) d’altro. O almeno di tutt’altro di quanto pareva nelle intenzioni della scrivente. Ci ricorda, anche se non servirebbe ricordarlo, Nichi Vendola: “Se priviamo la sessualità dei suoi significati più intimi, quelli che afferiscono alla tenerezza e al sentimento, etc. cioè: lasciamo che a vincere siano ipocrisia e prepotenza”. Sbaglio o è questo l’argomento attorno al quale ruota la discussione? Che si va imponendo?
Se è così allora i termini diventano altri, anche quelli di paragone. Dobbiamo ammettere che se non sempre quasi sempre le scelte sono poco dipendenti da noi quando non del tutto indipendenti. Si legano al caso e alle opportunità e ai piccoli momenti e ghiribizzi della vita e del “fato”. E’ impossibile non assumerci i rischi che la vita ci impone al di là di qualsiasi precauzione noi possiamo prendere.
L’uomo è un essere sociale ma non c’è relazione, sia essa amicale o parentale o di “coppia” ovvero sessuale, che possa garantire. Esperienze e cronache sono piene di esempi negativi. Il tradimento e qualsiasi delusione hanno un rapporto indipendente dal tipo di relazione. E più forte è il legame della relazione più la persona è nuda cioè tragicamente esposta. Eppure non possiamo sovrapporre, o ci è difficile farlo, i tipi di relazione ovvero un tipo di relazione non soddisfa (e non può soddisfare) anche il bisogno delle altre.
Se dovessimo entrare in merito ad una visione soggettiva è tutto relativo. Quello ch’è bello per alcuni può essere deludente per altri, quello ch’è poco per alcuni può essere troppo per altri. Ne possiamo concludere che il rapporto è deludente quando non sa rispondere alle esigenze-aspettative di quel singolo. Certo l’”argomento” non si esaurisce qui, ma credo che inizi da qui. Se non si parte con un inizio di analisi corretta e una corretta definizione dei termini ogni considerazione diventa imprecisa e approssimativa. Timidamente torno nel mio angolino con un silenzioso saluto agli amici perduti, agli amori passati e a tutti quelli che mi hanno voluto bene.
AmandoRoss
Sergio Endrigo: Dove credi di andare
Dove credi di andare
Se tutti i tuoi pensieri
Restano qui
Come pensi di amare
Se ormai non trovi amore
Dentro di te
Con tante navi che partono
Nessuna ti porterà
lontano da te
Il mondo sai non ti aiuterà,
ognuno al mondo è solo
Come te e me
Dove credi di andare
Se il tempo che è passato
Non passerà mai
Povere le tue notti
Se tu le spenderai
Per dimenticare
Il mondo non è più grande
Di questa città
La gente si annoia ogni sera
Come da noi
Dove credi di andare
Se ormai non c’è più amore
Dentro di te
Con tante navi che partono
Nessuna ti porterà
Lontano da te
Il mondo sai non ti aiuterà,
Ognuno al mondo è solo
Come te e me
Dove credi di andare
Se il tempo che è passato
Non passerà mai
Povere le tue notti
Se tu le spenderai
Per dimenticare
Il mondo non è più grande
Di questa città
La gente si annoia ogni sera
Come da noi
Dove credi di andare
Se ormai non c’è più amore
Dentro di te
Vediamo un po’… se non sbaglio qui come nel mio post si continua a commentare che anche il sesso è per molti di noi una relazione sentimentale e intima, nel senso di vicina ai sentimenti ed agli affetti.
A prescindere dal fatto che potenzialmente potrei essere d’accordo pure io, questo non vuol dire che non esistano altre modalità, ossia altri tipi di relazioni che comportino il coinvolgimento fisico più che quello meramente sentimentale.
Inutile dire che esistono uomini e donne che frequentano il sesso senza coinvolgimenti sentimentali. Fanno un tipo di sesso che fa molto più bene alla “salute” di quello coinvolto e magari sfortunato.
Insomma la questione è: se noi fossimo capaci di dividere le emozioni intime sentimentali dalla “passione” meramente fisica non è che forse vivremmo meglio?
Certo avere soddisfazione fisico sentimentale nello stesso rapporto vale molto di più, ma quanti sono i rapporti tra individui che rispondono a questo schema?
Guardandosi in giro, nel mondo reale, di questo tipo di rapporto completo e complementare non se ne vede che qualche scintillio nascosto.
Potrei essere di parte e non aver potuto vedere, ma credo invece che chiamiamo amore molto di più di quello che è veramente e anche confondiamo passione fisiche con sentimenti. Tutto ciò per la fragilità umana che travisa i bisogni e che confonde alcune emozioni con altre.
Come vedi non parlo di amore prezzolato o soddisfazione vanitosa di genere. I Rocco Siffredi si sprecano a parole, poi nelle alcove le prestazioni sono quelle che sono. Meglio investire su altro, non so se mi spiego 🙂
Non ti spieghi o non mi so spiegare io. Osservavo che era il post originario a esordire parlando di sesso per poi scivolare nel parlare del sesso all’interno della sfera sentimentale e/o condannando il sesso fine a se stesso o come piacere autonomo e fine a se stesso. Diventava cioè analitticamente la straziante passeggianta nel sesso in amore, del sesso senza amore e del non amore o amore deluso senza sesso. Volevo provare a mettere una premessa di partenza: chiariamo di cosa parliamo. Ad di là dei miei gusti in fatto di donne il sesso “privatizzato” staccato da “tenerezza e sentimento” Tendenzialmente non rappresenta nessun problema salvo che spesso incespica nell’ambiente appunto della stabilità. Del tanto propagandato “sesso libero” abbiamo una diffusione molto limitata se superiamo quella “fascia d’età” o almeno diffusa solo nell’ambito della infedeltà e del “disordine” ossia motivato dal “proibito”. Ma non volevo essere troppo serioso e non mi aspettava questa commento proprio da te che hai Prodotto il post. Riaffermo che “il rapporto è deludente quando non sa rispondere alle esigenze-aspettative del fruitore”. Sia che l’esigenza-aspettativa sia unicamente una notte di passione o sia aperta ad una relazione che si può trasformare nel tempo in una più completa fusione. A ciascuno il suo.
C’è anche chi questo tipo di sesso non lo vuole/può fare perché non ha più nulla da dare e vorrebbe, giusto almeno una volta, ricevere. O perché si autopunisce in qualche modo negandosi i piaceri della vita. O perché mancano le forze per far tutto.
Non si può sempre dare e in questo tipo di rapporti (sesso separato dall’amore) la donna da’, l’uomo prende, scusate non vorrei cadere nei soliti stereotipi ma purtroppo è un fatto di biologia, evoluzione. Sempre,anche con le migliori intenzioni.
Non tutti stanno al gioco.
Un abbraccio cari, ci sentiamo in questi giorni.
Se provassi avrei troppo da dire e la cosa si farebbe lunga. Inoltre ti inviterei a rileggere il mio piccolo post. Ci sarà “altro” spazio. Alla fine, a parte che voleva essere solo una premessa d’ordine, credo solo che non siano le buopne intenzioni che pavimentano la strada per l’inferno che è a volte questa vita, ma i cattivi propositi. Nessuna ipoteca si può far carico di impriginare il futuro, il caso, il fato, il destino. Succede quello che vuole succedere. E il male può venire proprio dalla parte che meno ti aspetti.
P.S. ognuno sceglie il proprio di gioco e la donna non dà. Chi ama dà e chi profitta ferisce, sia esso uomo o donna.