«Quello che quel giorno vidi, era quanto di più vicino al paradiso e lontano dall’inferno potesse esistere: una striscia di spiaggia isolata, a pochi chilometri dalla miseria di Gaza, dove le onde si infrangevano sulla riva. Probabilmente non sembravamo molto diversi da qualsiasi altra famiglia sulla spiaggia; i miei figli e le mie figlie guazzavano nell’acqua, o scrivevano i loro nomi sulla sabbia. La giornata fredda, il cielo di dicembre rischiarato da un pallido sole invernale, il Mediterraneo risplendeva, limpidissimo. Ma sebbene guardassi i miei figli giocare fra le onde, la preoccupazione mi attanagliava.
Poco più di un mese dopo, gli israeliani avrebbero bombardato Gaza e buttato all’aria la mia vita.
Quel giorno eravamo tutti in casa: i miei otto figli, i miei fratelli, le loro famiglie. Dove potevamo andare se neppure ospedali e moschee venivano risparmiati dai bombardamenti?
Giocavo con Abdullah quando ho sentito l’esplosione nella stanza delle ragazze.
Ho perso le mie figlie, e nonostante la rabbia e lo sconcerto, so che non odierò.»
dalla seconda di copertina del libro Non odierò di Izzeldin Abuelaish
P. S. Credo non ci sia molto da aggiungere, tranne un silenzio che diventa rispetto, per uno che come me crede in una vera pace. RESTIAMO UMANI.
Posterò appena la trovo una testimonianza da parte israeliana di chi crede alla vera pace e non alle bombe, allo sterminio e alla prepotenza delle armi. FREE PALESTINA.
Forse dal libro di David Grossman che sto leggendo “Ad un cerbiatto assomiglia il mio amore” ti offrirò la testimonianza che cerchi. Bellissime parole. Restiamo umani.
Credo che certi sforzi siano destinati a restare vani. Non c’è volontà di dialogo. E forse così togliamo qualsiasi possibilità anche alla pace. Chi non vuol sentire non sentirà mai. Ma io posto perché penso. E’ fin troppo facile portare la versione di una parte in causa. Invece cerco testimonianze da chi la guerra non la vuole, non l’ha mai voluta. Di chi crede veramente nella pace. RESTIAMO UMANI.
Grazie di essere quella che sei. A volte penso che non sei altro che la parte che mi mancava, o io sono quella tua.
quel libro dev’essere bello tosto, eh? ma non per la tragedia in se’ vissuta dllo scrittore. Per la sua determinazione a non odiare e a non vendicarsi, nonstante tutto.
Una lezione da imparare, per la vita e per la pace.
Il mondo dovrebbe essere popolato da persone come lui…
Cara amica, querl libro non l’ho ancora letto. Ho appena finito “Ogni mattina a Jenin”. Quello sì veramente tosto. Almeno i prossimi due devono essere meno “impegnativi”. Ho bisogno di respirare. E ho le palle che mi girano con chi ancora giustifica e difende la politica espansionistica e terroristica del governo di Israele (e dei coloni) che dura da sessant’anni. Persono che molto spesso usano discorsi faziosi, falsi e offensivi. Non voglio aggiungere nulla per non incazzarmi di più e mi fermo: RESTIAMO UMANI.