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Posts Tagged ‘ultras’

In questi giorni si fa un gran parlare di Haider* e della violenza nera negli stadi (magari, grazie ancora una volta a Lei, anche, nuovamente, sul ruolo della satira). Il solito Qualcuno passa per dire che fascismo-nazismo è uguale a comunismo. Le dittature hanno bisogno di un dittatore. Nella Russia sovietica non mi risulta ci fosse la dittatura degli operai o dei contadini o dei soviet, ma quella di Giuseppe, quello che di cognome faceva Stalin. Era quello un fascismo a tutti gli effetti e magari quel regno dei liberi, dove non ci sono gli oppressi, gli ultimi, anche per questioni anagrafiche, non lo vedrò realizzato. Magari ce ne stiamo allontanando.
Io, che non sono credente, voglio dire nemmeno in dio, figuriamoci se posso sbavare per un uomo, magari tronfio e ridicolmente pieno di sé. Solitamente uno della mia età se ne va nel mezzo. Si barcamena. Si sposta al centro. Comincia a pensare che è più comodo dar ragione a tutti; tanto con la ragione non si va in nessun luogo; non si fanno danni. Io, che avevo vent’anni nel sessantotto, non ci riesco. Resto uomo di parte. Vuoi vedere che la carta d’identità si sbaglia e ho vent’anni oggi.

Quarto stato (1901)

Riproduzione del quadro di Pelizza da Volpedo: Quarto stato (1901)

* Io qui, quasi mai parlo di attualità, della cronaca, e perdo occasione per provare a esercitare l’arma della satira. La satira forse, in questo frangente, avrebbe detto: “Oggi, 11 ottobre 2008, omaggio al camerata Haider. Cento di questi giorni” oppure “Il camerata Haider lascia un grande vuoto e una eredità. Lui ha riscattato dall’oblio la nostra memoria. Siamo con te fino alla fine e fino alla fine ripeteremo le parole dei padri che hai fatto tue: chi mi ama mi segua” etc.

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