I saluti e i ringraziamenti di Cecilia Dalla Negra
Bene, con questo fuori programma siamo arrivati alla chiusura di questo bellissimo festival, di questo bellissimo viaggio attraverso le opere, i luoghi e i temi della Palestina. Prima di avviare la cerimonia di premiazione dei cinque vincitori di questi lavori e quindi passare la parola a Stefano Casi, direttore artistico del festival, ci tengo a fare una cosa che di solito si fa alla fine e nessuno ascolta e sono i ringraziamenti. Ci tengo a farlo perché abbiamo detto all’inizio che questo festival è nato da un’idea folle di un gruppo di persone innamorate della Palestina, da sempre attive per i diritti del popolo palestinese, che lavorando incessantemente per due anni, e mettendoci anima e cuore, sono riuscite poi tutte insieme, coinvolgendo altre organizzazioni, associazioni e reti, a creare un festival che io credo di grandissima qualità che dopo Venezia girerà per tante altre città italiane; Firenze, Roma, Napoli, e poi trovate tutte le altre tappe sul sito e che soprattutto grazie al contributo di Meri Calvelli e del suo Centro italiano di scambi tornerà in Palestina e andrà a Gaza, poi a Ramallah e Gerusalemme. Ci tengo a dire che questo festival è stato creato e realizzato da tutte e tutti volontari, e questa è una cosa particolarmente importante. Ci tengo a ringraziare le organizzazioni coinvolte: Restiamo umani con Vik, Assopace Palestina, Anèmic Firenze, École Cinéma di Napoli, Centro italiano di scambi culturali Vik di Gaza, ArtLab di Gerusalemme e FilmLab Palestine di Ramallah. Ci tengo poi a ringraziare una ad una le persone che hanno reso possibile questo festival, perché solo tante piccole persone, belle, che si mettono assieme possono creare cose straordinarie come questa; in particolare: Roberto Ellero che ha immediatamente dato disponibilità a riceverci in questo luogo del festival; a Franca Marini e Meri Calvelli per il supporto al regolamento e alle richieste di fondi al loro viaggio a Venezia; a Clara Urban per il suo paziente e professionale contributo alla grafica, il logo, il sito, la locandina e i servizi fotografici; a Ivan Marin per il suo contributo alla grafica e alle foto; a Rossella Rossetto per l’infinito e preciso lavoro di traduzione dei film per le sottotitolature; a Loredana Spadon per i servizi video; a Piero Donnini per essersi fatto coinvolgere nell’avventura e averci messo a disposizione la sua conoscenza del persiano; a Martina di Rienzo per la traduzione in inglese del progetto, del regolamento e delle schede di partecipazione; a Kami Fares per il video promozionale del festival; a Simone Sibilio per aver suggerito il nome Nazra e per il sostegno economico; a Nabil Labidi e Françoise Gallo per aver creduto nel festival ed averlo sostenuto anche economicamente; a Stefania Griccioli per il sostegno e Franca Marini per il sostegno; ovviamente a tutto il personale amministrativo e tecnico della Casa del Cinema di Venezia che ci ha accompagnato in queste tre serate; a Coop Alleanza tre punto zero, Banca intesa San Paolo e Birra Taybeh per il supporto economico. E poi, se mi permettete, anche a titolo personale, un ringraziamento a due persone splendide che c’hanno messo l’idea, il cuore, la passione, l’ospitalità, i pasti e tutto l’amore che avevano: Franca Bastianello e Mario Dal Gesso.
Franca: Come facciamo a dimenticarci di questa persona splendida e meravigliosa che è la nostra cara amica Cecilia Dalla Negra (gli avevo fatto una bella dedica ma se l’è cancellata), allora… mascalzona… allora… Cecilia Dalla Negra per l’immensa disponibilità ad esserci e a raccontare la Palestina come solo lei sa fare…
P.S.
Nei ringraziamenti Nazra per Venezia, un grosso grazie va a Annuska Allende, Daniele Cecchinato e Valeria Cecchinato per la collaborazione e la loro ospitalità generosa! E infine a Daniele Baldo per la sua professionale proposta del primo logo per il festival che poi non è stato utilizzato, non perché non fosse bello e incisivo anche quello. Sperando di non aver dimenticato qualcuno, nel qual caso chiediamo venia.
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