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Posts Tagged ‘Banda Bassotti’

ResistenzeIl 25 aprile mica è un giorno. Almeno quello di venticinque aprile. Quello è stato tutta una stagione lunga. E’ stato tanti giorni e tante cose. Naturalmente. E’ lungo e inutile cercare di raccontarlo. Tutti ci hanno provato. Nessuno c’è riuscito. Almeno del nostro. In tre avevano messo una croce sul federale. Erano andati di notte. Di Nardo avevan bruciato il fienile. Cose di poco conto. Uno aveva picchiato il prete. E poi tagliato il cordone delle campane. Sbagliato. Ragazzate. Invece la su’ donna era proprio spia. E allora la si era rapata. Sbattuta in strada. La pena è pena, ma aveva tradito. E il fango era il suo posto. Qualcuno ha sistemato vecchie beghe. Lontani rancori. Persino storie per un piccolo campo. E anche cose di cazzotti. E cose da brilli. Son cose che succedono in momenti come quelli. Brutte ma naturali. Si sanno. E il Giorgino s’è fatto finalmente la Berta. L’ha messa sotto come un vero omo. Sbattuta nel fieno. Le brache mezze su e mezze già dalla fretta. E lei a far finta che non voleva. E noi a dirgli bravo. Era la su prima, ma s’è fatto subito anche la seconda. C’aveva perso la bava e il senno per mesi. E nei boschi non parlava d’altro. Quando torno… quando torno… Cosa credete?… Lei di qua. Lei di là. Voglio proprio che sia una bella. Che ci ha fatto una testa rintronata. E ci voleva scendere per vedere come stava. E noi a tenerlo per le braccia. Mica potevamo rubargli il su sogno. Tra noi si sapeva che nun l’aveva mai fatto. E in giro si spandeva una cosa strana. Assieme all’allegria. Una specie di cosa appiccicosa. E la stanchezza. Allora ci si è trovati tra noi. Tra quelli buoni. Compagni ma i più Compagni. Ne avevamo viste troppe. Ancora non ci si fidava. Come non fosse finito niente. E si parlava con voci basse. Come se ci si dicesse dei grandi segreti.
E cosa l’ha detto il Togliatti”?
Di consegnare le armi”.
E il Partito”?
Lo stesso: di consegnare le armi. Ch’è tutto è finito”.
E il Giuseppe”?
Stesse cose ma in russo. Insomma… che si vince ma con le elezioni”.
Chi l’ha detto”?
L’ha detto il giornale. Che era scritto sul loro di Giornale. Proprio su quella Pravda”.
Amaro: “Anche baffone ha tradito la rivoluzione”.
Si è guardato il Plinio, tutti, sembrava una bestemmia. E allora ha spiegato: “Quando uno si crede la Rivoluzione è perso. La Rivoluzione la fa la gente, il popolo. Mica il capo”.
Ma che hanno capito tutti”?
Non è finito nulla. Ma se non s’è nemmeno cominciato”.
Che si fa, Compagni”?
Gualtiero ha un sorriso strano: “Intanto si fa. Si consegna le armi. Ma si fa a modo nostro”.
E così s’è andati tutti. Tutti i ragazzi del ventotto. Ci si chiamava così tra noi, proprio quelli del ventotto, anche se i più nel ventotto manco eran nati. Il Carminio aveva portato il suo vecchio schioppo da caccia che c’andava ancora col padre, a lepri e fagiani, diceva lui, ma sparava a’ passeri. Il Genovese, che ci godeva proprio alla burla, aveva consegnato la su’ fionda di quand’era bambino, ridendo come un matto. Ma nascondendo quel riso con la mano, ma non riuscendoci proprio. Anche noi si rideva conoscendolo. E si faticava a finger di esser seri. Poi la pistola del federale senza il cane. L’abito del prete. E cose così; tutti. Tutte in un grande mucchio. Nel mezzo della piazza.
E ora che si fa, Compagni”?
Io vado dal Tito”.
Il Genovese non era per nulla genovese. Era venuto dall’Istria con gli sfollati ma era di Adria. Cose così: “Attento che quelli, gli Ustascia, sembran sian pazzi. E che ce l’abbian con tutti”.
Ci vado, vedo e passo. Cerco dov’è. Non son bono a star con una mano dentro l’altra”.
Se la trovi”…
Non è che ciò speranze ma se la trovo, la Rivoluzione, vi mando ‘na cartolina”.
Bravo. E noi”?
”.
E il Giorgino? Chi lo avverte”?
Lu ci à la su Berta. Ha solo la sua Berta. In testa. Spettiamo gli passi. Gli passa. Gli passa”.
”.
Noi si fa i’ nostro Soviet. Ci teniamo pronti. Solo tra noi. Tacere si tace. E si aspetta. Silenzio. Anche tu Giano. Ma si aspetta il momento bono. Perché torna, diobenito se torna. Per gli sfruttati. Per chi soffre. Per il mi’ babbo. Per tutto il sudore sulla terra. Per quella nostra terra. Per la libertà. E noi ci si fa trovare pronti”.

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