Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for 23 ottobre 2008

Di Dylan Thomas, tempo fa, ne parlava una amica di blog. Ammetto di aver scoperto molto ingenuamente il poeta gallese (Swansea, 27 ottobre 1914 – New York, 9 novembre 1953) per amore di Bob Dylan e grazie alla mia curiosità. E’ così che allora mi sono avvicinato alla sua poesia e al suo mondo. Era un mondo così lontano infondo, eppure così prossimo. Io, attraversando quella generazione, sono invecchiato; allora non mi ponevo il problema. Succedeva a quell’età. Non so se succede ancora a chi ha quell’età che avevo allora. Ero di una generazione che attraversava la vita correndo e che la voleva consumare. Avevo una ragazza che teneva una lametta nel comodino. Una generazione che aveva il timore di invecchiare, e si era vecchi a quarant’anni. Lui sembrava appartenere, di diritto, a quel mondo, il mondo del rock, di Woodstock; ma non era, allora, più l’alcool il mezzo per evadere, per cercare un altro io; e tutto questo c’entra poco col poeta e con questo post.
Al gallese Dylan Thomas, spesso considerato irlandese, in seguito, mi sono anche riferito per alcune sceneggiature che naturalmente non hanno avuto seguito. La realtà è che non sono mai stato abbastanza interessato. Comunque lui è rimasto un compagno di viaggio; di quel viaggio. Le sue “meticolose” poesie, su cui ho avuto modo di tornare regolarmente, mi riportano sempre a quelle emozioni forti di quei giorni.
Attraverso i link che ho inserito in questo post potete rintracciare notizie sul poeta e non credo di poter, e dover, aggiungere molto se non lasciare spazio alla sua poesia. Odio, inoltre, riproporre in rete cose della rete; che nella rete si possono rintracciare. Nella rete scopro che il poeta, oggi avrebbe 94 anni, si è iscritto in FaceBook; anche lui temerariamente sotto l’occhio del “grande fratello”. Sono i misteri della rete e di questo “nuovo mondo”. I morti tornano in vita per chattare con noi. Sarei curioso di sapere se è tornato con la stessa fretta, ma resisto a tale curiosità.

Visione e preghiera

I.

Chi
Sei tu
Che nasci
Nella stanza  accanto
Alla mia con tanto clamore
Che  io  posso  udire  l’aprirsi
Del ventre e nel buio trascorrere
Sopra lo  spirito e il  tonfo del figlio
Dietro il muro sottile come un osso di scricciolo?
Nella  stanza  sanguinante  della  nascita
Ignoto al bruciare e al girare del tempo
E all’impronta del cuore dell’uomo
Nessun battesimo s’inchina
Ma il buio solamente
A benedire
Il barbaro
Bimbo¹.


1] da Dylan Thomas: Poesie – Einaudi

Read Full Post »