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Archive for 23 Maggio 2011

Da Mario, quando era entrato Claudio, con una folata di vento e un turbinare di nevischio, era entrata anche l’aria del natale. “Chiudi la porta che si gela”. Quelli dell’età di Mario lo sanno tutti che ogni qualvolta suona un campanellino nasce un angelo. Lui era un credente blasfemo e non perse l’occasione di citare una delle sue consuete bestemmie preferite; con quelle condiva ogni pietanza e accompagnava ogni battuta. Aldo alzò distrattamente gli occhi a guardare il nuovo venuto: tutto era già stato visto. Aveva, Claudio, ordinato da bere per sé e per l’angelo accolto sgarbatamente. Poi si era chiuso nel suo bicchiere con gli occhi assenti. La sposa del venerdì si era affacciata sulle scale, gli aveva sorriso e gli aveva fatto un cenno se voleva salire da lei. Era una lusinga quasi distratta ma semplice da cogliere. Lasciò salire prima l’altro, l’angelo, per pensare a sé e perdere tempo e tradirlo. Fu così che quella figura d’amore si lasciò sporcare le ali di mondo mentre Claudio aspettava paziente il suo turno. All’inizio si erano fatti ingannare di un sorriso malizioso, poi sentirono rumori e non erano rumori d’amore. Si precipitarono tutti su ma ormai era troppo tardi. I soldi erano sul comodino e lui era volato dalla finestra.

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