Lei, lui e l’altro. Ogni nero inizia così. Lei un po’ svampita. Battiti ravvicinati e impazziti gli occhi in eterna fuga. Niente di nuovo in quella mattina. Il sogno di una donna senza fantasia. Tacchi a spillo per sospendersi nelle smanie frugando il vuoto con attenta competenza: non aveva nulla da aggiungere. Lui, il vero lui, era caduto giù spinto già morto. Il treno delle diciassette era arrivato in ritardo ma lui, cioè l’altro, era arrivato puntuale. Era stata una piccola stazione persa di nebbia e pioggia polverosa. Un grigio che comprendeva cielo, case e tutto; pioggia compresa. Ciò che doveva essere fatto era stato fatto. Lui le aveva assicurato un futuro anche dopo ma il loro amore eterno si era infranto in un attimo. Cristallo in un gioco troppo ambizioso: il tempo. Giusto il tempo di uno sguardo azzurro. Gli sembrava di non averla mai vista. Non l’aveva mai conosciuta. Ed era pure tutto bagnato. La vita della donna era diventata appesa a quel filo, parole su carta. Lei, piena di profumo, nella sua nudità indossava un’aria ostentatamente fatale. In quella piccola stanza a tempo era andata incurante alla finestra e dalla finestra aveva guardato fuori: la giornata era rimasta la medesima ma s’era fatta sera. Nessuno la poteva vedere. I giornali l’avrebbero saputo il giorno dopo. Un’altra macchina stava parcheggiando. Un brivido la percorse. Tutto come in un vecchio film. Persino quella voce che sembrava provenire da fuori campo. L’altro, l’assicuratore, si appoggiò sul gomito: “Torna qui sotto, vicino a me, perché da viva sei un gran bel donnino, ma da morta costeresti alla compagnia una fortuna”. La fortuna aveva smesso di mettere naso a questa storia.
Senza rimorso: un assicuratore
11 Maggio 2011 di Mario
Pubblicato su Piccoli gialli, Profili | Contrassegnato da tag appuntamento, assassinio, Giallo, Lei, letteratura, lui, morte, narrativa, noire, prosa, racconto breve, treno, tringolo | 2 commenti
2 Risposte
Scrivi una risposta a rossaura Cancella risposta
Free Palestine
Boicottare Israele
Compra Palestina
Cerca
Meta
Commenti recenti
Categorie
Assopace Palestina
Calendario:
Andate a trovarli
Blogroll
- 1ps
- aioros
- Annuska: Lettere al futuro
- anskij&Ghino
- antennaparabolica
- Bioetica
- Casarrubea
- chinaski
- Comicomix
- Efesto
- Ethos
- Faty: La Ruota Spezzata
- Formamentis
- Franca: L'altra ½ del cielo
- Fulmini & Saette
- Gambero rotto
- Gap
- Gianluca Visconti
- Gians
- Giornalettismo
- Global project
- i400colpi
- Ibrid@menti
- ibrid@menti
- Il blog di Chit
- Il popoplo sovrano
- Julia
- L'Altra Metà del Cielo
- L'Agorà
- La casa di Kikko
- La nave di Ulisse
- La stanza di Phoebe
- lameduck
- Linea di senso
- Lo fa anche Baricco
- Logico Kaos
- Lordbad
- Maggioni Marco: altyerre
- Malvino
- Martina Di Renzo
- Metilparaben
- Nicoletta: Bastarda dentro
- nomadus
- Nutopia
- Pasquale Misuraca
- progettogalileo
- rastalife's blog
- Rough Moleskin (فرانشيسكا)
- Seba
- Semplicemente Lisa
- Sicurezza & lavoro
- Splendido
- Superciccia
- TheCoevas
- un blog in due
- VDBD
- Venezia vs 133
- Veronica
- Viaggio in India
- voci di popolo
- Vongole & Merluzzi
- wildestwoman's NICOLETTA
- Xantology
Gestione
Post più letti
Archivi
- agosto 2018
- giugno 2018
- Maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- ottobre 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- febbraio 2016
- febbraio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- Maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
- gennaio 2011
- dicembre 2010
- novembre 2010
- ottobre 2010
- settembre 2010
- agosto 2010
- luglio 2010
- giugno 2010
- Maggio 2010
- aprile 2010
- marzo 2010
- febbraio 2010
- gennaio 2010
- dicembre 2009
- novembre 2009
- ottobre 2009
- settembre 2009
- agosto 2009
- luglio 2009
- giugno 2009
- Maggio 2009
- aprile 2009
- marzo 2009
- febbraio 2009
- gennaio 2009
- dicembre 2008
- novembre 2008
- ottobre 2008
- settembre 2008
- agosto 2008
- luglio 2008
- giugno 2008
- Maggio 2008
- aprile 2008
- marzo 2008
- febbraio 2008
- gennaio 2008
- Questo spazio è aperto, si fa per dire, dai primi di maggio del 2008
E’ solo un blog
Passanti
- 320.159 contatti
- amicizia amore avventura avventure bambini breve colpevole confessioni corteggiamento delitto diario donna Donne emozioni fantasia fascino Franca Gaza genocidio Giallo gioco giustizia guerra hard boiled Horror indifferenza ironia Israele la banalità del male legge letteratura lettura libertà lusinga malizia memoria mistero morte narrativa noia noir ossessione pace Palestina parole passato passione Poesia (parole in libertà) Politica poliziesco prosa rabbia racconto racconto breve ragazzi Raggiro ricordi Rossana Rossaura Shani satira scrittura sesso sionismo solitudine Spinola storia testimonianza tradimenti uomini uomo Venezia viaggio violenza vittima Vittorio Arrigoni
Strana scrittura, strana costruzione ancora più strano racconto. Non so se si può chiedere spiegazione di un racconto… io lo farei
Storia noir da un noir americano. Così almeno nelle intenzioni: Dietro aleggia La fiamma del peccato (Double Indemnity), film del 1944 diretto da Billy Wilder e da lui sceneggiato in collaborazione con Raymond Chandler, sulla base di una novella opera del romanziere James M. Cain. Pellicola esemplare del genere noir. Fred MacMurray interpreta Walter Neff, Barbara Stanwyck interpreta Phillis Dietrichson, Edward G. Robinson interpreta Barton Keyes. Quel noir da me particolarmente amato, sicuramente uno dei migliori, aleggia nella scrittura disordinata, nell’ambientazione narrativa, nella presenza femminile di donna fatale, nel precipitare degli eventi, a cui sembra nessuno si possa opporre, e nel paesaggio cupo in bianco e nero. Così nasce abbastanza spontaneamente ma pare non sia riuscito a rendere molto delle mie intenzioni. In realtà tutto si sviluppa da quella frase finale: “Torna qui sotto, vicino a me, perché da viva sei un gran bel donnino, ma da morta costeresti alla compagnia una fortuna”.